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Cinque saggi che offrono un quadro dei travagli dell'Università italiana. Fulcro intorno a cui ruotano è la riforma dell'architettura degli studi, sviscerata nelle motivazioni di fondo e nella genesi. Nata come esito di un dibattito più che decennale in sede europea, culminato nella vincolante Dichiarazione di Bologna del 1999, la riforma ha inteso corrispondervi, superando il modello "humboldtiano" e tentando di ovviare ad antiche nostre inadeguatezze (rigidità centralista, gabbia di discipline codificate, irragionevole parificazione del "peso" di tutte le discipline, scarsa considerazione delle esigenze degli studenti, totale liberalizzazione degli accessi, chiusura verso il mondo produttivo e del lavoro). A 15 anni, in assenza di monitoraggi intermedi, il bilancio presenta notevoli criticità, in gran parte frutto di omissioni e di applicazioni disinvolte e distorte.